LE CAUSE DELL’ INFERIORITA’ DELLA DONNA
Nei secoli passati, il ruolo della donna nella società e nella famiglia è sempre stato di subalternità al marito e la storia della discriminazione femminile è stata oggetto di numerosi studi. Ciò che ha relegato, per secoli, la donna in una condizione di inferiorità rispetto all’ uomo è stata la differenziazione dei compiti e dei ruoli, intese come dato naturale e immodificabile: l’ uomo occupava il campo produttivo, gestiva gli affari pubblici, mentre alla donna spettava la cura della casa, dei figli, degli anziani. E’ solo con la rivoluzione industriale che cade il mito del naturale primato dell’ uomo poiché l’ introduzione delle macchine nella produzione rende ininfluente la forza muscolare e valorizza capacità che sono presenti sia nell’ uomo che nella donna. Il cammino verso l’ emancipazione e la liberazione femminile passa attraverso la conquista del lavoro extra domestico, la parità sul piano dei diritti civili, l’ accesso alla cultura, la possibilità di partecipare alla vita politica. Tuttavia, benchè nell’ ultimo secolo le donne abbiano lottato per una parità reale dei diritti dell’ uomo, anche nelle società più moderne ed evolute la condizione femminile risente ancora di una certa fissità di ruoli che colloca la donna in una posizione di svantaggio sul piano sociale; svantaggio le cui cause si possono riassumere in tre punti principali.
1.LA POSIZIONE DELLA DONNA NELLA FAMIGLIA. Ancora oggi la donna è considerata unica responsabile dell’ organizzazione famigliare, dell’ economia domestica, dell’ educazione,dei figli e dei membri anziani. I diversi compiti e funzioni che le vengono richiesti finiscono però per assorbire una gran quantità di energie fisiche e psichiche, rendendole più difficile e faticoso lo svolgimento di attività lavorative, sociali, politiche. Nei nostri paesi è insufficiente la quantità di asili nido e scuole materne, come carenti sono i servizi di cura e sostegno per le persone anziane e malate. A ciò si aggiunga il fatto che l’ orario di apertura dei negozi e degli uffici rendono difficilmente compatibili gli orari del lavoro con quelli del privato. Il tempo non è però l’ unico problema, è noto, infatti, che le imprese preferiscono assumere uomini, anche meno capaci, che non hanno il problema della maternità e ai quali non vengono, tradizionalmente, affidate tali incombenze.
2.LA SITUAZIONE DELLA DONNA NEL MONDO DEL LAVORO. Le ragioni esposte nel numero uno giustificano in parte il minor sviluppo di carriera delle donne, ancora oggi quasi assenti dalle posizioni più elevate. In sostanza sembra che la società sia ancora organizzata sulla tradizionale divisione dei compiti che privilegia l’ impiego dell’ uomo nel campo produttivo e nel sociale. Molte donne infatti sacrificano le proprie ambizioni e la proprie capacità accontentandosi di un lavoro meno qualificato per riuscire a conciliare più attività. Il part-time può allora apparire come una soluzione più idonea, anche se a discapito del futuro in cui la donna riceverà una pensione molto ridotta. Dal punto di vista opposto, invece, per le donne che non vogliono rinunciare al proprio ruolo nel mondo del lavoro, molto spesso si apre la drammatica scelta di dover rinunciare alla maternità o limitarsi ad avare un solo figlio. Tale fenomeno appare oggi molto marcato soprattutto nelle società più avanzate.
3.LA SITUAZIONE DELLA DONNA NELLA SOCIETA’. La condizione della donna, oggi, pur essendosi notevolmente evoluta, rimane difficile e complessa e, nonostante gli enormi passi in avanti rispetto all’ antica esclusione dalla vita sociale, il suo inserimento a pieno titolo e con pari opportunità è ancora reso difficile da una fascia di donne più fortunate o più indipendenti tanto da giustificare l’ esistenza di un ministero dei diritti e delle pari opportunità volte a garantire la partecipazione delle donne nelle competizioni elettorali.
Margherita Dondero
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