martedì 31 marzo 2009

cos'è la pet-therapy?

Cos'è la pet-therapy?





Con il termine pet-therapy, in italiano zoo terapia, s’intende generalmente una terapia “dolce” basata sull’interazione tra uomo ed animale affermatasi sulla base di studi, come quelli dello psichiatra statunitense Boris Levinson, che hanno dimostrato come l’attività di prendersi cura di un animale possa calmare disturbi come ansia, stress e depressione.
Nel 1960 Levinson è il primo ad enunciare ed applicare teorie riguardo ai benefici che scaturiscono dall’interazione tra uomini ed animali. In seguito nel 1981 viene fondata negli USA la Delta Society, che si occupa di studiare i benefici che l’applicazione di queste “nuove terapie” produce.
Ad oggi gli animali d’affezione sono riconosciuti quali componenti essenziali di un rapporto equilibrato tra l’uomo e l’ambiente di vita; tale principio è stato annunciato e difeso in quella che può essere definita “Dichiarazione di Ginevra” del 1995 riguardo “Animali, salute e qualità della vita”. La pet-therapy trova ora ampia applicazione in svariati settori socio-assistenziali quali: case di riposo, ospedali, comunità di recupero e nel campo di specifiche patologie.

Il termine “PET-THERAPY” indica però una serie complessa di utilizzi del rapporto tra uomo ed animale perciò è necessario distinguere tra:
-Animal-Assistent Activities: cioè attività svolte con l’ausilio di animali, che hanno come obbiettivo primario quello di migliorare la qualità della vita di alcune persone come anziani,ciechi, malati terminali, ecc. Essi sono interventi di tipo educativo e/o ricreativo che sono supportati da professionisti, para-professionisti e volontari con ovviamente l’ausilio di animali che, adeguatamente addestrati, possiedono i requisiti necessari.
-Animal-Assistent Theraphy: che consiste nell’uso terapeutico degli animali da compagnia. Si tratta di vera e propria terapia finalizzata a migliorare le condizioni di salute di un paziente mediante specifici obbiettivi. Essa viene considerata una terapia di supporto che integra, rafforza e coadiuva le terapie normalmente effettuate per il tipo di patologia preso in esame. Gli obbiettivi di questa terapia sono solitamente di tipo: cognitivo (miglioramento di capacità mentali come la memoria), comportamentale (es. acquisizione di regole), psicosociale (miglioramento delle capacità di interazione) o strettamente psicologici (es. superamento di fobie).

La pet-therapy, in generale, garantisce grandi risultati soprattutto su soggetti quali: bambini, anziani e disabili sia fisici che psichici poiché il contatto con un animale può aiutare a soddisfare bisogni, come quelli di affetto, sicurezza e relazioni interpersonali, ed allo stesso tempo contribuisce al recupero di alcune abilità che possono essere state perdute. Anche persone affette da ipertensione o cardiopatiche possono trarre vantaggio dalla vicinanza di un animale poiché è stato dimostrato che accarezzare un animale, oltre ad aumentare la coscienza della propria corporalità, essenziale nello sviluppo della personalità, interviene anche nella riduzione della pressione arteriosa e contribuisce a regolare la frequenza cardiaca.
Che si tratti di un coniglio, di un cane, di un gatto o di altro animale scelto dai responsabili di programmi di pet thrapy, la sua presenza solitamente risveglia l'interesse di chi ne viene a contatto, catalizza la sua attenzione, grazie all'instaurazione di relazioni affettive e canali di comunicazione privilegiati con il paziente, stimola energie positive distogliendolo o rendendogli più accettabile il disagio di cui è portatore.

I gruppi di lavoro che operano in questo settore della pet-therapy finalizzato al raggiungimento di obiettivi di salute per l’uomo, sono composti, oltre che dall’animale co-terapeuta alla cui sensibilità è affidato il compito principale, da diverse figure professionali: medici, psicologi, fisioterapisti ecc.. alle quali spetta di valutare e determinare come l’animale debba essere impiegato. A veterinari, etologi, addestratori e conduttori professionisti spetta, invece, occuparsi del controllo della salute e della salvaguardia del benessere dell’animale che lavora per aiutare l’
uomo, di cui sa riconoscere le difficoltà.

Secondo la Delta Society (organizzazione internazionale che favorisce l'impiego degli animali per il miglioramento dello stato di salute, l'indipendenza e la qualità della vita dell'uomo), solo gli animali domestici possono essere inseriti in programmi di attività e terapie assistite dagli animali, escludendo quindi tutti gli animali selvatici o inselvatichiti, gli animali esotici ed i cuccioli. Tutti gli animali impiegati come Pet partners devono superare una valutazione che ne attesti lo stato sanitario, le capacità e l'attitudine. Il Pet Partner Aptitude test (PPAT) della Delta Society valuta se vi è disposizione e potenziale per partecipare a programmi di questo tipo di terapia.
Gli animali che vengono abitualmente coinvolti nella pet-therapy sono cani, gatti, criceti, conigli, asini, capre, mucche, cavalli, uccelli, pesci, delfini.

1 Il cane ha un rapporto privilegiato con l'uomo sin dalla preistoria e sono frequenti le occasioni in cui possiamo apprezzarne la collaborazione e, talvolta, l'abnegazione. Per questo viene impiegato di frequente quale co-terapeuta, sia nella cura di bambini che di adulti ed anziani attraverso l'invito al gioco, l'offerta di compagnia e la richiesta di interazione.

2 Anche il gatto è utilizzato nella pet-therapy: per la sua indipendenza e facilità di accudimento, lo si preferisce per persone che vivono sole e che, a causa della patologia o dell'età, non sono agevolate negli spostamenti.

3 Criceti e conigli sono diffusi nelle nostre abitazioni: osservare, accarezzare e prendersi cura di questi animaletti può arrecare grande beneficio soprattutto a quei bambini che stanno attraversando una fase difficile nella loro crescita.

4 Il cavallo, attualmente, oltre ad attività sportive o ricreative, viene utilizzato per l'ippoterapia, medica, psicologico-educativa, riabilitativa, che viene praticata generalmente in strutture attrezzate, con il supporto di personale specificatamente preparato ed addestrato. A beneficiare dell'ippoterapia sono soprattutto i bambini autistici, i bambini Down, disabili, persone con problemi motori e comportamentali.

5 Da alcuni esperimenti effettuati su gruppi di anziani, è stato rilevato l'effetto benefico derivante dal prendersi cura abitualmente di uccelli, in particolare pappagalli.

6 E' stato constatato che l'osservazione dei pesci di un acquario può contribuire a ridurre la tachicardia e la tensione muscolare, agendo così da antistress.

7 I delfini occupano un posto privilegiato nelle attività che prevedono terapie con gli animali. L'amicizia tra uomini e delfini è di vecchia data ed il loro utilizzo quali co-terapeuti si è rivelato particolarmente efficace per la depressione ed i disturbi della comunicazione. La delfino-terapia è utile anche per i pazienti autistici che li aiuta, in molti casi, ad uscire, almeno parzialmente dal proprio isolamento.

8 Asini, capre e mucche, animali con i quali esisteva una grande familiarità sino a pochi decenni or sono, ultimamente vengono anche loro utilizzati per la pet-therapy .



Provenzano Erika 5b

Fonti:
-Sito internet del “Ministero della salute e della pubblica istruzione”
-Enciclopedia multimediale: Wikipedia

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